Arte

Spazio Thetis – Venezia. A Spazio Thetis l’arte non si ferma e si proietta oltre la contingenza

Allo Spazio Thetis – hub dell’arte contemporanea – nell’Arsenale Nord a Venezia, gli artisti continuano l’esperienza che dopo decenni di mostre di altissimo livello è sfociata la scorsa estate in FRIENDS una mostra che ha riunito decine di performers, artisti, creativi mettendo in discussione le categorie di pensiero esistenti. Una mostra, un progetto che continua, una sorta di galleria diffusa nel Parco e negli antichi ma affascinanti, restauratissimi e funzionali ex capannoni industriali dell’area.
La collezione permanente, che include «Il Terzo Paradiso» di Michelangelo Pistoletto, «L’uomo che misura le nuvole» di Jan Fabre, le “Pietre sonore” di Pinuccio Sciola e “Le Sentinelle” della grandissima Beverly Pepper recentemente scomparsa, oltreché le nuove installazioni sarà aperta al pubblico previa prenotazione.

Un ringraziamento particolare va all’ingegnere Luca Sutto direttore di Cantiere della C.C.C. Spa e ai suoi collaboratori, la loro disponibilità e il loro lavoro hanno acconsentito di installare i progetti più irrealizzabili degli artisti. “Anche in questo senso la rete di rapporti di Spazio Thetis sta crescendo – evidenzia la Responsabile culturale, Antonietta Grandesso – e a fianco di artisti, curatori, galleristi il nostro obiettivo è creare nuove collaborazioni con partners tecnici e sponsors. La realizzazione di questo circolo virtuoso fra arte, comunicazione, istituzioni e imprese e la partecipazione di nuovi “BEST FRIENDS” daranno ulteriore impulso per mantenere un livello alto delle nostre proposte a Spazio Thetis”.

Il 14 luglio è stata collocata “Radici sopra la Terra”, installazione dell’artista Simonetta Riccardini, un’opera che invita alla riflessione sull’atteggiamento che gran parte dell’umanità ha avuto nei confronti del resto del pianeta fino a oggi. I portavoce sono, in questo caso, gli alberi: radici sradicate che ci aiutano a ricordare che non siamo soli su questa terra.
Come scrive Rita Olivieri nel testo critico che accompagna l’opera: “[…] L’esposizione di Radici sopra la Terra sottende un pronunciamento etico da parte dell’artista rispetto al rapporto fra l’uomo e il suo habitat, nonché in rapporto al concetto di interdipendenza che pervade tutta la vita nel pianeta, in una ‘maglia’ di fitte relazioni”.
Ma l’autrice lavora in profondità anche a livello artistico, con le parole di Olivieri “Le tre masse residuali, ora inanimate, ripulite da ogni scoria terrosa, disincrostate nel tronco e nei rami apicali, con l’intento di presentarne l’ossatura basilare e quella più in superficie, sono eloquenti della diversità di livelli scultorei che l’artista fa percepire, in un connubio di visibile e invisibile e in un’alternanza di vuoti e di pieni”.
Le radici di quercia, ulivo e acero, diventano un simulacro di qualcosa che non è più, tuttavia al loro interno è custodito un seme, simbolo della possibile rinascita di una nuova pianta, di un nuovo futuro.
“I risplendenti Velieri” di Gianmaria Potenza, opera che presenta già i personalissimi segni grafici che caratterizzano tutta la produzione dell’artista veneziano, hanno trovato la loro collocazione definitiva presso la bellissima e funzionale Sala conferenze dello Spazio Thetis.

L’opera, di grandi dimensioni e realizzata nel 1964 con la tecnica della pirografia su legno con foglia d’oro, era stata ideata per evocare il mare e commissionata per la sede di Bari dal Banco di Roma che aveva incaricato l’artista di realizzare grandi opere per le sedi dell’istituto in tutto il mondo, identificando per ogni città gli elementi simbolici rappresentativi dell’essenza del luogo. A seguito della riconversione dello spazio il ciclo di opere è stato acquisito da un collezionista privato Giuseppe Pacucci che, oltre ad assicurarne la conservazione nella sua completezza, desidera renderlo disponibile ad una fruizione pubblica. È così che, grazie anche alla collaborazione con la curatrice e architetto Laura Villani, “I risplendenti Velieri” possono di nuovo essere visitati a Venezia dove erano stati concepiti e realizzati.

In questi giorni, inoltre, l’infaticabile e sempre più creativa Sarah Revoltella è tornata nel Parco di Thetis nel pieno del suo fulgore arboreo e floreale per “controllare e sistemare” la sua opera: 500 piante di bosso che costituiscono il “Labirinto per gatti”.

FONTE : FG COMUNICAZIONE