Lavoro e Business

LAVORO AL FEMMINILE: L’HOST È DONNA

LAVORO E PROFESSIONI: L’HOST DONNA E L’HOME SHARING COME OPPORTUNITÀ CONTRO LA CRISI DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE CAUSATA DAL COVID
La lezione di Antonella Brugnola, rappresentante per l’Italia dell’Host Advisory Board di Airbnb, in libreria in questi giorni con Silvia Ghezzi con il manuale “Mettere a reddito la propria casa nel mercato extralberghiero” e a metà aprile in campo con il “Corso Completo di Home Sharing” della Vivere di Turismo Business School di Danilo Beltrante per svelare i segreti dell’host perfetto a chi vuole avviare l’attività. Un corso dedicato anche e soprattutto alle donne che guardano all’ospitalità home made come “ad un’opportunità di microimprenditorialità e di riscatto sociale molto accessibile che in certi casi permette di pagare le rette della scuola ai figli o le spese straordinarie di manutenzione della casa”.

Una coppia di colleghi romani in trasferta di lavoro a Milano per oltre tre mesi; dei vicini di casa con un figlio in arrivo e alle prese con i lavori di ristrutturazione durati settimane; un gruppo di americani in attesa del volo di rientro dopo essere rimasti bloccati in Europa causa Covid: sono solo alcuni dei guest, gli ospiti, che Antonella Brugnola, l’unica italiana nell’Host Advisory Board di Airbnb, ha accolto da host, negli ultimi mesi, nella sua seconda casa di Milano: “Si continua ad affittare nonostante la pandemia – fa sapere lei che ha iniziato ad ospitare nella sua seconda casa milanese nel 2014, quasi per gioco – perché la vita continua anche se con velocità ridotta e molte strutture sono ancora chiuse. Le coppie comunque si sposano, si separano, i bambini nascono, si cambia casa per una più grande o più piccola, ci sono i parenti in visita (transito permettendo), i viaggi per cure mediche ed esigenze mai ipotizzate prima, come trasferire un anziano genitore in una casa vicino alla propria per poterlo assistere meglio”.

Laurea in Economia e una vita nel marketing, Antonella Brugnola ha scritto due libri sull’arte di diventare host affittando una stanza o la propria seconda casa per trarne una piccola rendita integrativa: l’ultimo appena uscito, firmato con Silvia Ghezzi per Flaccovio Editore, si chiama “Mettere a reddito la propria casa nel mercato extralberghiero. Teoria, pratica e strumenti per l’home sharing” (https://www.collanabedandbusiness.it/manuali/mettere-a-reddito-la-propria-casa-nel-mercato-extra-alberghiero/) e fa parte della collana “BED & BUSINESS”.

Un libro scritto da donne e per le donne che, secondo le due autrici, si appassionano all’home sharing vivendolo come “un’opportunità di microimprenditorialità e di riscatto sociale molto accessibile che in certi casi permette di pagare le rette della scuola ai figli o le spese straordinarie di manutenzione della casa”.

Dati Istat alla mano, sono le donne le più colpite dalla crisi occupazionale imposta dalla pandemia (su 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne) e nel libro si descrivono i passaggi per una corretta ospitalità home made vissuta come “un’opportunità che permette a donne casalinghe di recuperare un reddito aggiuntivo per la famiglia, utilizzare risorse esistenti e non capitali, mettere a frutto quanto sanno fare bene, realizzarsi personalmente e aumentare la propria autostima”. “Anche se”, scrivono, “siamo convinte che la ricettività extralberghiera possa diventare una fonte interessante di reddito per chiunque, se fatta a regola d’arte, in modo sempre più professionale, imparando dagli esperti e aprendosi al confronto con altri host”.

Secondo l’Associazione OspitaMi, che la Brugnola ha contribuito a fondare, sono almeno 350mila le famiglie italiane in cui qualcuno si occupa di ospitare persone in cerca di alloggio e altri servizi. Anche il suo è un progetto familiare che significa “suddivisione del lavoro tra me e mio marito, io la parte logistica – spiega Antonella – lui da parte di comunicazione, recensioni e manutenzione della casa, e poi insieme a fare i check in”. Un progetto familiare innescato dalla voglia di accogliere persone provenienti da ogni parte del mondo, all’insegna dell’inclusività.

Da una passione può nascere un nuovo lavoro ma la formazione è comunque uno degli step fondamentali da mettere in campo, secondo la Brugnola, che il 10 e l’11 aprile prossimi, con il “Corso Completo di Home Sharing” (https://www.viverediturismo.it/corsi-in-aula/home-sharing/) organizzato dalla Vivere di Turismo Business School di Danilo Beltrante in modalità e-learning, condividerà tutta la sua esperienza di host non imprenditoriale che da zero è arrivata a sedere nell’Host Advisory Board di Airbnb.

“Il nome da dare alla casa di famiglia o al B&B che si vuole aprire ai viaggiatori; gli arredi e le dotazioni da scegliere; le foto da fare; il prezzo e le piattaforme giuste per farsi conoscere; l’annuncio da scrivere: per diventare host – spiega la Brugnola – non basta la naturale propensione all’accoglienza tutta italiana o avere dimestichezza con l’inglese e con la tecnologia. Partire bene con le nozioni di base può fare la differenza”.

Il “Corso Completo di Home Sharing” è dedicato infatti a chi non ha ancor avviato un’attività, vuole affittare la seconda casa o mettere a disposizione delle camere nella propria per avere una piccola rendita e tenere vivo l’immobile e vuole farlo nella piena legalità a trasparenza, conoscendo anche tutti gli adempimenti previsti dalla legge per non incappare in multe e sanzioni.

Per Danilo Beltrante, direttore della collana “BED & BUSINESS” e della Vivere di Turismo Business School di cui la Brugnola è una delle docenti con il “Corso Completo di Home Sharing”, si tratta di un percorso di crescita che non dà nulla per scontato.
FONTE
Giulia Buia
Comunicazione – Ufficio Stampa