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I finalisti del concorso #NextDisruptor rivoluzionano i tradizionali canoni dell’ospitalità

I finalisti del concorso #NextDisruptor rivoluzionano i tradizionali canoni dell’ospitalità

Hanno meno di 20 anni ed i loro progetti innovativi stanno rivoluzionando il settore dell’hospitality. Mercoledì scorso, il campus di Les Roches a Crans-Montana ha ospitato il pitch finale di #NextDisruptor, il concorso internazionale per il turismo e l’ospitalità. I tre progetti finalisti sono stati presentati a una giuria composta da esperti del settore, docenti, fondatori di start-up e dirigenti.

Aperto agli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo, The Next Disruptor è un concept ideato dall’istituto di hospitality management Les Roches, con l’obiettivo di consentire ai giovani talenti di domani di esprimere idee che avranno un impatto positivo sull’ambiente e sulla cultura, così come sull’esperienza del cliente o la soddisfazione dei dipendenti stessi del settore dell’ospitalità.

La seconda edizione del concorso lanciato lo scorso marzo ha attirato giovani menti provenienti da tutti e quattro i continenti. I progetti sono stati valutati per la loro creatività, fattibilità, potenziale e capacità di concretizzazione. Sulla base di una selezione in due fasi, sono stati selezionati tre progetti per la presentazione finale:

• The Herbarium – progetto di Thomas Powell, 19 anni, doppia nazionalità britannica e francese e residente a Singapore. La sua idea è quella di un boutique hotel amichevole ed ecologicamente responsabile, che offra l’esperienza di trovarsi nella foresta pluviale. Il concept è pensato per la ricerca di una riconnessione con la natura nel cuore dei grandi centri urbani, generando così meno stress, più creatività, produttività e benessere per il cliente – “un equilibrio dei sensi”.

• Asapholo, Le concierge Hologramme, è un progetto di Ana Focsa, 17 anni, proveniente dalla Romania. Unendo intelligenza artificiale e realtà aumentata, la soluzione Asapholo punta a cambiare le modalità in cui gli ospiti interagiscono con il personale. Questo sistema consente di rispondere in modo immediato alle esigenze del cliente e di ottimizzare le informazioni, grazie alla materializzazione istantanea di un ologramma che sostituirà lo staff fisico in caso di necessità.

• Fiona Juna MacLagan, 18 anni, originaria del Nepal e studentessa in Regno Unito. Il suo progetto, chiamato JYOTI, si basa sulla visione di un “cambiamento per il futuro”, dove i clienti cercano un nuovo modo di vivere, compreso il modo di vivere il viaggio, che deve essere in pace e nel rispetto dei concetti di sostenibilità. In questo senso, Fiona vorrebbe sviluppare dal Nepal una piattaforma professionale per lo scambio di esperienze, mettendo in contatto i mentori ed i professionisti del settore dell’ospitalità.

A seguito delle votazioni della giuria, il vincitore della seconda edizione di #NextDisruptor, è il progetto The Herbarium di Thomas Powell.

Il vincitore si aggiudica una borsa di studio per un corso di laurea presso Les Roches (BBA) in Global Hospitality Management, presso il campus di Crans-Montana in Svizzera o presso il campus di Marbella in Spagna. Inoltre, il fortunato vincitore, avrà il privilegio di beneficiare del coaching di Chip Conley, l’imprenditore di successo e pioniere nel settore dei boutique hotel, che ha aiutato anche i fondatori di Airbnb a trasformare la loro start-up tecnologica in un marchio alberghiero globale.

Giuria
Christine Demen-Meier, Managing Director Worldwide Les Roches
Carlos Diez de la Lastra, CEO Les Roches Marbella
Pablo Garcia Sanchez, Director of Spark Crans-Montana
Susana Garrido, Director of Spark Marbella
Frédéric Biousse, Chairman Experienced Capital, proprietario e co-fondatore les Domaines de Fontenille ex co-fondatore e co-CEO di Sandro-Maje-Claudie Pierlot,
James Lemon, Fondatore e CEO di The Growth Works e OTOLO, Hospitality Consulting Agency