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Escono oggi “ACIDO” e “TOSSICI”, i nuovi singoli di Zic: come se fossero il lato A e il lato B di un vecchio 45 giri, i brani rappresentano la versatilità del cantautore.

“ACIDO” e “TOSSICI”

Come se fossero il lato A e il lato B di un vecchio 45 giri, i brani rappresentano due facce della stessa medaglia, che in maniera complementare svelano le varie sfaccettature di Zic.

I brani, scritti da Zic e composti e prodotti dall’artista con Pio Stefanini, rappresentano un nuovo tassello nella nuova avventura discografica di Zic. Questa sorta di doppia release è ispirata alla vecchia scuola della discografia, in cui il supporto fisico e in particolare vinili e cassette venivano incisi su entrambi i lati. Come se fossero il lato A e il lato B di un vecchio 45 giri, “Acido” e “Tossici” rappresentano due facce della stessa medaglia, che in maniera complementare svelano le varie sfaccettature di Zic.

«È risaputo che in musica con i termini lato A e lato B si indicano le opposte superfici registrate di un vinile o di una cassetta. Questa distinzione con la modernità e la graduale scomparsa del “fisico” è andata praticamente perduta ma il termine lato B, è ancora utilizzato in senso figurato per riferirsi a canzoni di umore differente che talvolta possono accompagnare, integrando con ulteriori spunti e sensazioni, il singolo di un artista – racconta Zic – Nel mio caso specifico, “Acido” è il lato A e “Tossici” il lato B. Questi due pezzi viaggeranno a braccetto non per analogie di genere, ma per solidarietà; un rapporto di amicizia, di fiducia, un vero e proprio cameratismo musicale che spero possa accompagnare l’ascoltatore in un vortice emozionale rotondo. Uno spettacolo complesso, dove bene e male, violenza e amore, mancanza e pienezza, discutono, litigano, si accarezzano, fanno l’amore e alla fine di tutto, semplicemente si osservano e si accettano. Penso sia un bel modo di vivere la musica e forse l’unico per vivere la vita».

Zic, 24 anni, toscano, è un cantautore che nelle sue canzoni racconta le diverse sfaccettature dell’animo umano. Dopo anni di ricerca, di introspezione e di duro lavoro, affiancato dal produttore Pio Stefanini, ha creato il suo pop psichedelico. Scrivere per Zic è esattamente come guardarsi allo specchio; come entrare dentro se stesso, guardarsi intorno, capire cosa succede, per poi uscire di nuovo e raccontarlo, per questo definisce la sua musica umorale. I suoi migliori amici sono i sintetizzatori anni ’70, registratori a bobine, chitarre elettriche e drum machines. La musica di Zic è una versatile convivenza tra passato e presente, in un mondo tanto giovane e fresco, quanto complesso e sfaccettato. Non si può definire la musica di Zic all’interno di un solo genere, il suo universo è un puzzle di sonorità eterogenee. “Amo la decadenza di fine secolo, il taglio di capelli di Mononoke, il berretto di Tom Morello, il sangue di Fight Club, i colori di Wes Anderson, lo charme di Mastroianni e gli occhi della Vitti. Mi piace suonare gli strumenti che hanno una storia da raccontare e mi piace la pioggia perché sa esattamente quando cadere”. Esordisce nel 2017 con il singolo “Il fantasma del sabato sera”, nel 2018 pubblica l’album “Faceva caldo”, che contiene la hit “Capodanno”, per poi pubblicare i singoli “Rotelle”, “Zarro Night” e nel 2020 il disco “Smarties”, che include i brani “Top level” e “Over the top”. Nel 2021 inaugura un nuovo progetto discografico, con il brano “Poeta di corte”, a cui fanno seguito “Cuore quadro”, “Acido” e “Tossici”. Nei prossimi mesi usciranno altri inediti, che andranno tutti a comporre il nuovo album del cantautore.

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Ufficio Stampa: Silvia Santoriello
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