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La leggenda di Belle e la Bestia, Il Musical

La leggenda di Belle e la Bestia - Il Musical

La leggenda di Belle e la Bestia, sugli innamorati Principe e Principessa è gettato un maleficio che riporta indietro nel tempo.   Il Musical», regista e autore Luca Cattaneo: «Raccontiamo la storia in un modo diverso ma coerente con l’originale»
Arriva da lontano l’idea di questa nuova edizione della popolare fiaba di Jeanne-Marie Leprince De Beaumont: l’autore e regista Luca Cattaneo ha cominciato a lavorare a «La leggenda di Belle e la Bestia – Il Musical» già nel 2019, conquistando per le coreografie la firma di Manuel Frattini, indimenticata star del teatro musicale italiano.

Lumière diventa Vittòn

Alcuni personaggi e caratteri risultano così un po’ modificati: per esempio il simpatico valletto Lumière del cartoon nel nostro racconto diventa Vittòn, fashion stylist ante litteram ma non troppo, visto che a corte nell’Ottocento gli stilisti di grido c’erano eccome! Ci sono dinamiche narrative differenti che conducono a effetti, ragionamenti e risultati “altri”». Con le coreografie del bravo Angelo Di Figlia e le scattanti scenografie di Fabrizio Cattaneo, lo spettacolo è affidato a un cast di una ventina fra performer e attori capitanati dalla Bestia di Enrico Galimberti (anche autore delle musiche) e dalla Belle della versatile Claudia Luzzi.

Ambientazione e il contesto storico ottocenteschi

«Per coerenza drammaturgica ho cercato di mantenere l’ambientazione e il contesto storico ottocenteschi: non ci sono contaminazioni con l’attualità — conclude Cattaneo —. In questo aiutano le musiche originali di Enrico Galimberti: 40 tracce orchestrali di gusto classico, che rendono lo show molto “musicale” e non sono mero accompagnamento strumentale, ma sono fondamentali per la narrazione. È uno spettacolo che si può apprezzare a vari livelli. Spesso, parlando di “family show”, si trasmette l’idea di uno spettacolo “bambinesco”. Non è il nostro caso, anzi ci sono ironie e battute che sono colte al meglio dal pubblico adulto. D’altra parte ci si emoziona a tutte le età e lo si può fare ridendo ma anche riflettendo». 

fonte daniela lombardi ufficio stampa