GIOVANI E LAVORO, TROPPI INCIDENTI NEGLI STAGE. FÒREMA LANCIA UN CICLO FORMATIVO DOPO GLI ULTIMI EPISODI DI CRONACA

GIOVANI E LAVORO, TROPPI INCIDENTI NELLE PRIME ESPERIENZE. FOREMA LANCIA UN CICLO FORMATIVO
Cresce l’allarme per gli incidenti sul lavoro tra i più giovani, spesso al primo impatto con la realtà aziendale anche durante i corsi di orientamento o stage scolastici. Fòrema risponde con un piano formativo dedicato a manager e tutor, per costruire una cultura della sicurezza che protegge davvero. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “Ogni ragazzo che entra in azienda porta con sé entusiasmo, non possiamo permetterci che la prima esperienza lavorativa diventi un rischio”. Il primo incontro il 30 giugno
Un casco troppo grande, un paio di scarpe antinfortunistiche prese in prestito, e attorno un capannone rumoroso e frenetico. Per molti ragazzi il primo giorno di stage scolastico in azienda somiglia a un battesimo di fuoco, non a un’esperienza formativa. Hanno quindici, sedici, diciassette anni, e spesso non conoscono nemmeno i rischi che li circondano. Il mondo produttivo li accoglie tra macchinari, turni, gerarchie e abitudini consolidate, ma non sempre con la necessaria consapevolezza. E così succede l’irreparabile: un piede schiacciato, un arto ferito, una vita spezzata.
Per contrastare questa deriva silenziosa, Fòrema – ente di formazione di Confindustria Veneto Est – lancia un ciclo permanente di incontri destinati a chi, in azienda, ha il dovere di proteggere i più giovani: HR, RSPP, tutor, dirigenti, preposti. L’obiettivo è chiaro: prevenire gli infortuni, attraverso la formazione di chi accoglie. Perché la sicurezza, quando si parla di adolescenti, non è una voce di bilancio ma un principio etico.
“Ogni ragazzo che entra in azienda porta con sé entusiasmo, sogni e fragilità”, dichiara Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Non possiamo permetterci che la prima esperienza lavorativa diventi un rischio per la loro salute o, peggio, per la loro vita. La sicurezza non è burocrazia: è una responsabilità morale che chi guida le imprese deve assumersi, ogni giorno, con competenza e umanità. È fondamentale non abbassare la guardia. I ragazzi arrivano in azienda pieni di entusiasmo ma spesso totalmente ignari dei pericoli. Non basta accoglierli con un sorriso: serve preparazione, consapevolezza, formazione”.
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