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A Bressanone agricoltori e cuochi crescono insieme: così nasce il futuro sostenibile

A Bressanone agricoltori e cuochi crescono insieme: così nasce il futuro sostenibile

A Bressanone agricoltori e cuochi crescono insieme:

così nasce il futuro sostenibile

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A Bressanone, nel cuore dell’Alto Adige, la sostenibilità non è solo una parola di moda, ma una pratica quotidiana. Qui, un progetto pilota innovativo mette in contatto studentesse e studenti del settore agricolo e alberghiero, con l’obiettivo di far dialogare due mondi fondamentali per il territorio: agricoltura e turismo.

L’idea è nata da una simulazione di futuro sul tema “Agricoltura & Turismo”, organizzata tre anni fa da IDM Alto Adige in collaborazione con l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) e l’Unione Agricoltori Sudtirolesi (SBB). Da questo incontro tra esperti è nato un progetto concreto che ha visto coinvolte due scuole professionali di Bressanone: la Scuola Salern per l’agricoltura e l’economia domestica e il centro di formazione Emma Hellenstainer. A coordinare l’intero percorso è IDM, con il supporto del Südtiroler Köcheverband (SKV).

Circa 40 ragazze e ragazzi delle due scuole si scambiano esperienze, saperi e ingredienti. Il risultato? Giovani agricoltori che imparano cosa serve davvero ai ristoranti e giovani chef che scoprono il valore delle materie prime coltivate vicino a casa.

Durante il progetto, gli studenti si sono visitati a vicenda: i ragazzi di agraria hanno mostrato come si producono formaggi freschi e ingredienti stagionali, mentre i cuochi hanno raccontato come trasformare questi prodotti in piatti deliziosi. Insieme hanno cucinato utilizzando solo ingredienti regionali, come il formaggio di pecora o il topfen, dimostrando che una cucina sostenibile è possibile e gustosa.

Il progetto non si ferma in classe. I ragazzi hanno visitato aziende agricole innovative della Val Venosta e ristoranti come il Flurin, dove lo chef Thomas Ortler cucina utilizzando oltre l’80% di prodotti altoatesini. Un’esperienza che ha ispirato molti studenti a “pensare fuori dagli schemi”, come racconta una giovane partecipante.

Per chiudere il progetto, gli studenti hanno immaginato insieme come migliorare questa collaborazione tra agricoltura e cucina, sognando di allargare il progetto a tutta la regione.

Ma Bressanone non punta solo sui giovani. Anche molte aziende del territorio lavorano ogni giorno per ridurre gli sprechi alimentari: agriturismi, ristoranti e aziende agricole utilizzano ogni parte di ortaggi e animali, trasformano l’eccedenza in conserve e riscoprono antiche ricette della cucina povera altoatesina, dove nulla veniva buttato via.

Il messaggio è chiaro: per costruire un futuro sostenibile bisogna partire dalla terra e dalla tavola, coinvolgendo chi produce, chi cucina e chi gusta. E a Bressanone questa filosofia è già realtà.