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Luisa Spagnoli, una meravigliosa storia italiana

Quando si parla di Luisa Spagnoli, è automatico pensare all’omonima catena di boutique di abbigliamento. Forse però non tutti sanno che Luisa Spagnoli è esistita veramente ed è stata una delle figure femminili italiane più influenti e affascinanti del primo Novecento.
Nata povera a Perugia nel 1877, Luisa Sargentini a vent’anni incontra e conquista irrimediabilmente Annibale Spagnoli. Creativa, intraprendente e con un notevole senso per gli affari, lo convince ad acquistare con lei una drogheria nel centro della città, dove, senza saper nulla di dolci, comincia a produrre e vendere confetti. E non si ferma più: entra in società con Francesco Buitoni, il patron della pasta, e fonda la leggendaria Perugina. Allo scoppio della guerra, porta le donne in fabbrica e da madre (nel frattempo ha avuto tre figli maschi) introduce la nursery e il diritto all’allattamento.

Sbaraglia la concorrenza con intuizioni straordinarie come il cioccolato alla banana. E soprattutto inventa il Bacio, il mitico cioccolatino con la nocciola alla sommità. Dietro una storia che sembra leggenda ma è tutta vera: l’amore travolgente con Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, e suo socio in affari, che ha dodici anni in meno di lei, ma le starà accanto fino alla sua morte prematura nel 1935, a soli 57 anni. Non prima però di aver scoperto e conquistato anche il mondo della moda, grazie ai conigli d’angora, dal cui pelo (amorevolmente pettinato) comincia a produrre scialli e abiti morbidissimi che hanno un successo immediato.
Luisa donava una coppia di conigli d’angora ai contadini della zona che dovevano pettinarli e poi restituire all’azienda le ciocche che poi sarebbero diventate il prezioso filo per tessere quella maglieria che ha affascinato da allora generazione di donne in tutto il mondo. Fu subito boom di ordini e di emozioni, una storia dell’ingegno italiano che ora verrà raccontata in un volume edito da Rizzoli e scritto da Sofia Gnoli che nell’archivio della maison ha ritrovato tante testimonianza anche degli anni d’oro dell’azienda, quelli che hanno visto alla guida il figlio di Luisa, Mario Spagnoli, e poi il nipote Lino, padre dell’ad Nicoletta, che hanno rivoluzionato e ingrandito l’azienda facendola diventare un fenomeno dell’industria del made in Italy.
Luisa Spagnoli è nata nel 1877 a Perugia, dove ha sempre lavorato. Assieme al marito Annibale Spagnoli prese inizialmente una drogheria e poi nel 1907 fondò in società con Francesco Andreani, Leone Ascoli e Francesco Buitoni (figlio di Giovanni Battista Buitoni, che faceva la pasta) la Perugina, un’azienda che inizialmente produceva confetti nel centro di Perugia e che aveva circa quindici dipendenti. Durante la prima Guerra Mondiale la Spagnoli guidò l’azienda da sola assieme ai figli: la Perugina si espanse fino ad avere un centinaio di dipendenti e a produrre anche molto cioccolato. Il primo prodotto di cioccolateria della Perugina fu la tavoletta “Luisa”, che prende proprio il nome dalla Spagnoli e che tuttora rimane uno dei prodotti di punta dell’azienda. Nel 1923 Annibale Spagnoli lasciò Perugina e la moglie rimase nel consiglio di amministrazione. La Perugina passò prima ai Buitoni, successivamente all’azienda Cir di Rodolfo De Benedetti. Dal 1991 è di proprietà della multinazionale Nestlé. Nel 1922 Luisa Spagnoli inventò il Bacio Perugina, che è diventato poi uno dei prodotti di punta dell’azienda umbra assieme alle caramelle Rossana. La Spagnoli stava cercando un modo per recuperare gli scarti di lavorazione degli altri prodotti e creò questo cioccolatino con all’interno cioccolato gianduia, granella di nocciole e una nocciola intera all’interno, il tutto ricoperto di cioccolato fondente Luisa. La forma era un po’ strana e inizialmente fu chiamato “Cazzotto” perché ricordava la nocca di una mano: fu Giovanni Buitoni – figlio del socio Francesco Buitoni, che ebbe anche una relazione con Spagnoli – a introdurre il nome di “Bacio”.
Fu il figlio di Luisa Spagnoli, Mario Spagnoli, a trasformare l’attività della madre in una vera e propria industria d’abbigliamento. Si inventò un particolare pettine per ottenere l’Angora dai conigli e uno strumento per tatuarli. Riuscì in breve tempo a far conoscere il marchio e a trasformarlo in una rete di negozi. Il primo aprì a Perugia nel 1940. Negli anni Cinquanta, grazie all’azienda guidata da Mario Spagnoli, in Italia gli allevatori di Angora erano circa 20mila e si crearono moltissimi posti di lavoro. Dal 1953 l’azienda passò nelle mani del figlio Lino Spagnoli (nipote di Luisa Spagnoli), che riuscì a potenziare l’azienda e ad affiancare alla maglieria la produzione di abbigliamento classico per signora, che funzionò molto bene e riuscì ad aprire in breve tempo una novantina di negozi. Lino Spagnoli dal 1966 al 1973 fu anche presidente del Perugia Calcio, che con lui passò dalla serie C alla serie B.

Baci pi˘ amati di sempre, Hayez batte ‘Via col vento’. ‘Il bacio’ della Perugina.

Tutti la conoscono per la catena di abbigliamento. Ma Luisa Spagnoli è stata una delle figure femminili più influenti del nostro primo Novecento: ha introdotto nursery e diritto all'allattamento, inventando anche il famoso Bacio Perugina.0
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