ROMEO GIGLI INCANTA BUCAREST CON “LA DONNA DALLA PELLE DI VELLUTO”

ROMEO GIGLI INCANTA BUCARESTCON “LA DONNA DALLA PELLE DI VELLUTO” Alla Mercedes-Benz Bucarest Fashion Week 2025, la collezione FW 25-26 si svela tra suggestioni hitchcockiane e sartorialità rarefatta. |
ROMEO GIGLI INCANTA BUCAREST CON”LA DONNA DALLA PELLE DI VELLUTO” |
Alla Mercedes-Benz Bucarest Fashion Week 2025, la collezione FW 25-26 si svela tra suggestioni hitchcockiane e sartorialità rarefatta.Dal 26 al 29 marzo, in occasione della Mercedes-Benz Bucarest Fashion Week 2025 , Romeo Gigli ha presentato in passerella una selezione di capi dalla collezione FW 25-26 “La Donna dalla Pelle di Velluto” , portando in scena una visione estetica sofisticata e stratificata, capace di evocare cinema, letteratura e alta moda in un unico gesto creativo. Sotto la direzione artistica di Alessandro De Benedetti , la maison ha costruito un racconto visivo denso di rimandi colti: dall’immaginario glaciale delle muse hitchcockiane alla scrittura sensuale e inquieta di Paul Verlaine, tutto converge in una riflessione profonda sulla femminilità contemporanea. Arafforzare questa narrazione, una colonna sonora originale ispirata al film Vertigo , che ha amplificato l’atmosfera onirica della sfilata con eleganza e tensione narrativa.La selezione di look proposta a Bucarest — tra cui spiccano il trench Londonderry in seta jacquard e velluto foca, il blazer Sakura con bustier strutturale integrato, e l’abito Nocturna in organza couture — racconta un guardaroba in trasformazione, dove la sartorialità incontra la leggerezza, e il rigore dialoga con la fluidità. I tessuti pregiati si muovono con il corpo, i volumi sfuggono alla staticità, mentre ogni capo si fa veicolo di un’identità sfaccettata, colta, mai scontata.La partecipazione alla fashion week rumena conferma la capacità del brand di inserirsi con forza e coerenza nel panorama internazionale, senza rinunciare alla propria visione intima e autoriale della moda: un linguaggio che rifugge l’effimero per indagare l’essenza. |
teresa la fosca
