Sinner e il Corriere della Sera: Quando l’Intervista si Confonde con lo Spot

Un’intervista a Jannik Sinner, pubblicata dal Corriere della Sera domenica scorsa, ha sollevato un’accesa polemica, portando l’Ordine dei Giornalisti (ODG) e il Comitato di Redazione (CDR) a protestare per presunta pubblicità occulta. L’articolo, con ampi richiami in prima pagina, ha acceso i riflettori su una pratica editoriale sempre più diffusa e rischiosa, che confonde i confini tra informazione e marketing.
La Critica dell’Ordine dei Giornalisti
Carlo Bartoli, presidente dell’ODG, ha espresso la sua preoccupazione, richiamando i colleghi alla vigilanza. La sua nota evidenzia come certe scelte editoriali rischino di compromettere la credibilità del giornalismo. L’accusa principale è che l’intervista a Sinner non fosse un’analisi approfondita del tennista e del suo successo, ma piuttosto un veicolo per promuovere in modo subdolo i suoi sponsor.
Il problema non è la presenza di marchi o sponsor in un contesto giornalistico, ma la loro integrazione in un modo che non è chiaramente identificabile come contenuto promozionale. Questo crea un senso di inganno nel lettore, che crede di leggere un articolo imparziale quando, in realtà, sta consumando un messaggio commerciale.
Il Ruolo del CDR e la Difesa dell’Etica Professionale
Anche il Comitato di Redazione del Corriere della Sera ha sollevato dubbi, ribadendo la necessità di rispettare le regole deontologiche della professione. L’indipendenza editoriale è un pilastro del giornalismo di qualità. Il rischio è che, in un mondo in cui la pressione commerciale è sempre più forte, si ceda alla tentazione di mescolare i ruoli, perdendo di vista l’obiettivo primario di informare il pubblico in modo corretto e trasparente.
La questione sollevata dal caso Sinner è un campanello d’allarme per l’intera categoria. Se i lettori non riescono più a distinguere tra una notizia e uno spot pubblicitario, la fiducia nei media viene irrimediabilmente erosa. È una battaglia fondamentale per la sopravvivenza del giornalismo d’inchiesta e dell’informazione indipendente.
Un Confine Sempre più Sottile
In un’epoca di influencer e contenuti sponsorizzati, la distinzione tra informazione e pubblicità diventa sempre più labile. Il caso di Sinner e il Corriere della Sera è un esempio calzante di questa tendenza. È un invito a riflettere sulla responsabilità degli editori e dei giornalisti nel difendere i valori etici della loro professione. Solo mantenendo una linea netta tra ciò che è notizia e ciò che è promozione, il giornalismo potrà continuare a svolgere il suo ruolo cruciale nella società.
