Emilia Romagna, Assohotel: “Stagione complicata, è un momento di transizione”

Emilia Romagna, Assohotel: “Stagione complicata, è un momento di transizione”
Nuova ricerca sul turismo balneare a confronto con quello toscano e veneto, elaborata dal Centro Studi Turistici di Firenze (Cts). Dal 2026 anche Ravenna collegata in treno con la Germania
Il turismo balneare emiliano-romagnolo “non sta vivendo un declino irreversibile, ma un momento di transizione critica. Il sistema resta vivo e capace di attrarre milioni di turisti, ma appare fragile se resta ancorato a un modello passato”. La sfida dei prossimi anni sarà quindi “tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, con una regia forte che coinvolga imprenditori e istituzioni, e che punti a un riposizionamento fondato su qualità, flessibilità e internazionalizzazione. ‘Il futuro è ancora nostro, ma solo se avremo il coraggio di cambiare’…”. È l’esito di una nuova ricerca sul turismo balneare emiliano-romagnolo, a confronto con quello toscano e veneto, elaborata dal Centro Studi Turistici di Firenze (Cts) e presentata oggi in occasione dell’assemblea di Assohotel Emilia-Romagna a Cervia. Posto che la riviera romagnola ha una quota significativa di strutture alberghiere (30,6%), con la costa toscana che si ferma al 18,8% e la veneta al 3,2%, il turismo balneare della Romagna, sul totale dei flussi regionali, rappresenta il 50% di arrivi e il 67,4% di pernottamenti, mentre un’incidenza minore si registra per le altre due realtà. Nel 2024 la Riviera Romagnola è stata l’unica realtà ad aver consolidato le presenze, a differenza della Toscana e del Veneto dove si registrano flessioni dei pernottamenti.
La permanenza media della riviera romagnola è di 4,6 notti. Sulla costa toscana si sale a 4,8 e lungo la costa veneta a 5,6 notti. Rispetto alle altre realtà, più che altro, emerge l’importanza del mercato italiano per la riviera romagnola (è il mercato principale anche per la costa toscana, mentre sulla veneta non si supera il 30%). Per la romagna i mercati di riferimento, a livello nazionale, sono quelli del nord ovest e nord est, al pari della costa veneta, mentre per la costa toscana sono nord ovest e centro Italia.
Il sindaco di Cervia: Nostra località amata, modello da rinnovare non stravolgere
Una stagione “irregolare” che rappresenta un “passaggio di frontiera”. È il messaggio che lancia l’assemblea elettiva di Assohotel Emilia-Romagna, conclusasi nel tardo pomeriggio a Cervia in provincia di Ravenna con la conferma nel ruolo di presidente di Fabrizio Albertini. In base alla percezione di un campione di imprenditori, si stimano tra giugno e agosto 5,2 milioni di arrivi, in calo dell’1,6%, e 23,4 milioni di presenze, giù dell’1,4%, con gli italiani in calo del 4,8% e gli stranieri in crescita del 7,2%.
Una stagione “complicata e inspettata”, conferma Albertini: ottima partenza e bene fino a giugno, poi a luglio e agosto “il fiato corto”. E se ci sono delle “carenze” da parte degli operatori, chiosa, ci sono anche “a livello strutturale”. A partire dalla “grandissima difficoltà a fare arrivare turisti stranieri”. Se gli aeroporti di Verona e Treviso, ragiona, hanno rispettivamente 3,5 e 3,1 milioni di passeggeri, quelli di Rimini e Forlì non arrivano a 400.000, di cui la metà in outgoing. Occorre dunque “mettere in sinergia” gli scali, ma intervenire anche sul nodo autostradale di Bologna.
Le analisi sul turismo oscillano tra “scienza e pancia”, gli fa eco il sindaco di Cervia Mattia Missiroli, località che a livello di prenotazioni online registra, secondo i dati di Booking.com, una delle crescite maggiori, inferiore solo a Milano Marittima che si trova nel suo territorio comunale, e seguita da Cattolica nel riminese e Cesenatico in provincia di Forlì-Cesena. Secondo le statistiche generali della piattaforma, inoltre, a crescere percentualmente di più sono Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria, i soggiorni da tre-quattro notti e quelli da nove a 14, e le famiglie rispetto a single, coppie e gruppi.
“Siamo portati a definire gli andamenti più sulle sensazioni che su valutazioni scientifiche”, spiega il primo cittadino, confermando che la “conquista” dell’estero è “determinante”, ma Cervia è “amata”, per cui conclude, occorre “rilanciare e non stravolgere il nostro modello”.
Nuovo bando riqualificazione hotel e da 2026 anche Ravenna collegata in treno con Germania
La Regione Emilia-Romagna sta lavorando, e l’annuncio ufficiale ci sarà nei prossimi giorni, a un nuovo bando per la riqualificazione delle strutture ricettive. Non spoilera oltre l’assessore regionale al Turismo Roberta Frisoni, intervenendo oggi pomeriggio a Cervia, in provincia di Ravenna, all’assemblea elettiva di Assohotel Emilia-Romagna. Un primo atto in attesa di mettere in campo una serie di azioni anche sul piano normativo, sottolinea, a partire dalla revisione della legge regionale 16 del 2004, che potrebbe arrivare in aula entro la fine dell’anno e comunque “il prima possibile”. Intanto dall’anno prossimo si punta a un secondo collegamento ferroviario con la Germania che serva Ravenna e poi la costa a sud. “C’è tanto lavoro da fare”, sottolinea Frisoni, e anche per questo “stiamo per affidare uno studio a un gruppo di professionisti per capire dove va il settore e quali azioni di conseguenza vanno messe in campo”. Anche sulle “diverse modalità di sostegno” agli investimenti in riqualificazione degli albergatori, andando a coinvolgere Cassa Depositi e prestiti, Bei e sistema bancario.
Cosi come sul lato urbanistico, puntando sulla sburocratizzazione. Mentre su quello normativo va “svecchiata” la classificazione delle strutture. Intanto, prosegue l’assessore, i primi di ottobre verrà presentato un aggiornamento dell’Osservatorio turistico regionale con alcune novità, mentre per l’accessibilità si punta, oltre ai collegamenti ferroviari, a fare crescere gli aeroporti. I nuovi voli hanno giovato allo scalo di Rimini, anche verso l’Est Europa, mercato in crescita, fa notare Frisoni, e in arrivo c’è un nuovo collegamento con la Moldavia. Verrà anche estesa la promocommercializzazione negli scali ad altri Comuni costieri e alle stazioni. Sui collegamenti stradali del nodo di Bologna, infine, servono investimenti forti e tempo, ma occorre anche attenzione, avverte Frisoni, alla cantierizzazione.
comesrl
