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Regali di Natale tra emozioni e senso del dovere, la ricerca di Unobravo

Regali di Natale tra emozioni e senso del dovere, la ricerca di Unobravo
Regali di Natale tra emozioni e senso del dovere
Unobravo analizza lo shopping natalizio: dal timore di non
spendere abbastanza alla sensazione di “comprare” affetto, il
risvolto psicologico dei regali
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Milano, 9 dicembre 2025 – La magia del Natale è da sempre legata alla
tradizione del dono, ma dietro la ricerca del “regalo perfetto” si
nascondono spesso dinamiche emotive e sociali più complesse,
influenzate magari dal desiderio di sorprendere, dalla voglia di far
sentire gli altri speciali e dalle piccole tensioni che il periodo può portare con sé. Lo evidenzia Unobravo, servizio di psicologia online e Società
Benefit, che condivide uno spaccato dell’indagine* sullo shopping 
condotta in collaborazione con Dynata su 1.000 italiani tra i 20 e i 55 anni, offrendo anche una chiave di lettura psicologica a cura della Dott.ssa
Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director.Senso di
colpa per non aver speso abbastanza? Sì per quasi 1 italiano su 3I
dati rivelano che oltre l’80% degli italiani percepisce una pressione
finanziaria durante il periodo pre-natalizio, con il 12% che la definisce particolarmente intensa. Il 30% degli italiani ammette inoltre di 
sentirsi in colpa se non acquista un numero sufficiente di regali o se
ritiene di non aver speso abbastanza durante le feste. Una dinamica emotiva che colpisce soprattutto le donne (33%, contro il 27% degli
uomini) e, in modo ancora più significativo, i più giovani: il dato sale al 55% nella fascia 20-24 anni e al 48% tra gli studenti.Come spiega la 
Dott.ssa Valeria Fiorenza Perris“I dati suggeriscono che, per molte
persone, la pressione economica del periodo pre-natalizio si intrecci con
un senso di responsabilità emotiva: il gesto del donare può essere percepito come una forma di presenza o di conferma del legame. Quando le
possibilità economiche non coincidono con queste aspettative, possono
emergere vissuti di colpa o inadeguatezza. Nei più giovani questa tensione appare ancora più evidente: il desiderio di sentirsi parte del gruppo e di non essere esclusi può amplificare il peso emotivo legato alle scelte di spesa”.
Il regalo come simbolo emotivoPer molte persone il dono non
rappresenta solo un oggetto, ma un modo per esprimere vicinanza o
confermare un legame. Oltre il 20% degli intervistati dichiara di
aver avuto almeno una volta la sensazione di cercare di ‘comprare’
sentimenti come amore o amicizia tramite i regali. Un vissuto che
coinvolge in modo particolare i giovani, dove la percentuale sale al 32% nella fascia 20-24 anni.“Il regalo può diventare un linguaggio affettivo,
soprattutto quando si teme di non riuscire a esprimere a parole ciò che si
prova. In questi casi l’oggetto può assumere un valore simbolico che va
oltre il suo costo reale e trasformarsi, per alcune persone, in un tentativo
di confermare un legame o di colmare un bisogno emotivo. Anche questo
meccanismo appare particolarmente presente nei più giovani,
che riferiscono più frequentemente la sensazione di dover dimostrare o
ottenere vicinanza e riconoscimento attraverso il dono”, sottolinea la 
Dott.ssa Perris.In un periodo in cui le aspettative possono diventare
pesanti e il confronto con gli altri amplificare il senso di dovere,
il Natale può diventare un’occasione per ritrovare equilibrio e
autenticità. Conoscere e comprendere le dinamiche emotive che guidano la scelta dei regali può aiutare a vivere le festività in modo più leggero,
valorizzando il gesto più che il contenuto del pacchetto. 

Ufficio Stampa Unobravo