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13 di molte LA COPPIA DI TURISTI NOMADI CREA IL PORTALE UNEXPECTED ITALY: SONO LE METE A SCEGLIERE I VIAGGIATOR


NASCE UNEXPECTED ITALY, IL PORTALE CHE RACCONTA L’ITALIA
“INASPETTATA”


Una “Lonely Planet” di itinerari inaspettati per chi vuole vivere l’Italia
come fosse un residente. La Ceo della start up, Elisabetta Faggiana.
“Viaggeremo l’Italia per cinque anni per scegliere le eccellenze più
autentiche del nostro territorio: non vogliamo masse di turisti, solo
quelli che sposano il nostro manifesto”. Le strutture incasseranno il 100%
dagli ospiti, ecco le prime scelte


Immaginate una coppia nella vita, che ha fatto del viaggiare la più
importante bussola esistenziale. Si sono conosciuti a Londra, dove
hanno fatto partire un progetto di turismo responsabile, Unexpected
London. Poi sono arrivate la Brexit e il Covid e hanno deciso di tornare in Italia. Nasce così “Unexpected Italy”, un progetto traveltech che ha
come obiettivo offrire un’esperienza turistica che impatti positivamente sul territorio e le comunità locali, facendo sentire “locali” i viaggiatori.
La founder è Elisabetta Faggiana. Classe 1982, originaria di Arzignano,
nel Vicentino; mamma inglese. Prima di lanciare una startup per
scoprire la Londra non turistica, lavora per importanti tour operator
come Hotelplan, per poi passare  al mondo dei musical a Dubai al
Broadway Entertainment Group e poi nella musica a Londra.
A Londra Faggiana incontra Savio Losito, classe 1987, originario di
Barletta, un mappatore seriale, oggi suo marito e co-fondatore di
Unexpected Italy. Con lui nasce“Unexpected London”, esperienze
urbane per piccoli gruppi alla scoperta della Londra più vera.
La start up diventa celebre in mezza Europa, riceve premi e riconoscimenti sulla 
stampa internazionale, le richieste erano in perenne crescita. Poi
arrivarono Brexit e Covid e Londra si fermò.Ma non si è fermato lo
spirito della coppia che usa il lockdown per pianificare la loro grande
sfida: ampliare all’Italia il loro modo di fare turismo. A Bari hanno
fondato la start up di tech-travel che si impegna a sviluppare il loro
ecosistema di viaggio, che parte dalla promozione del territorio e dalla
ricerca delle realtà indipendenti e autentiche. Per spiegare il quadro di
valori dove operano, hanno scritto un manifesto, reperibile su 
www.unexpected-italy.com.Il modello di business è molto lontano da
Booking, Airbnb e da tutti i portali, che “risucchiano” fatturati agli
operatori del turismo chiedendo percentuali enormi sulle camere
vendute o sulle esperienze. Elisabetta e Savio sono i paladini della
disintermediazione: la struttura, se scelta, deve solo pagare un fisso
per essere presente sul portale e incassa il 100% della prenotazione.
Ma per rimanerci deve garantire alti standard di autenticità, qualità e
attenzione al cliente.Alla fine, ne nascerà una sorta di “Lonely Planet”
3.0 geolocalizzata e altamente targetizzata, dove il viaggiatore in base alle proprie passioni, interessi e personalità avrà accesso ad itinerari digitali
che permettono di organizzarsi il proprio viaggio personalizzato in
pochi clic entrando in contatto diretto con posti unici e locali, impossibili da trovare sui classici canali turistici, Lonely Planet e Google inclusi.
Sull’app presto saranno disponibili guide digitali di Roma, Matera,
Palermo, Vicenza e buona parte della Puglia. Un’app alimentata dal
sapere popolare, unico vero garante di qualità e autenticità, grazie ad
una crescente rete di curatori locali appassionati e verificati, che
permettono di mantenere l’app sempre aggiornata. Più i curatori
contribuiscono più hanno accesso a benefit e voucher da usufruire
nella rete Unexpected, tra hotel, ristoranti, botteghe artigiane e
produttori locali.
“L’Italia inaspettata è tutta una questione di persone”, spiega Faggiana.
“Crediamo in un turismo che rispetti l’ambiente, viaggi in piccoli gruppi e favorisca connessioni autentiche tra ospitanti e ospiti. Vogliamo mostrare le incredibili storie e i talenti degli artigiani, dei produttori e degli
esperti locali che rendono l’Italia così unica ed inimitabile”.Lei e Savio adesso sono dei nomadi digitali, si muovono facendo scouting del territorio tra boutique hotel e produttori locali, tra agricoltori e artigiani, ma anche attrattori culturali e ristoranti. Passano tre o quattro mesi in ogni regione italiana, le prossime mete dopo il Veneto saranno la Toscana e la Puglia.
Il loro obiettivo è valutare nei prossimi 24 mesi circa duemila strutture in Italia, scegliendo solo quelle che rappresentano l’animo più autentico
del nostro paese. Ma il progetto imporrà loro il nomadismo per almeno
cinque anni, finché non avranno mappato tutta l’Italia. Fino ad oggi, sono state “timbrate” una cinquantina di strutture, l’obiettivo è arrivare a circa 500 nel prossimo anno. Qualche esempio? Hotel De Ricci a Roma, il primo urban boutique wine hotel al mondo. La scuola vicentina trasformata in bed and breakfast o ancora l’artigiano pugliese che trasforma gli scarti di lana in preziosi oggetti di moda e arredamento. “Il nostro focus è sul turismo responsabile e relazionale”, conclude Losito. “Il nostro obiettivo è creare esperienze che migliorino i luoghi che visitiamo senza distruggerli. Collaborando con aziende indipendenti e con le istituzioni locali, possiamo promuovere i valori dell’artigianato, della cucina stagionale e delle tradizioni locali, sconosciuti alla gran parte dei turisti che visitano il nostro paese”. SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL MANIFESTO DI UNEXPECTED ITALY0 Abbiamo una speranza incrollabile Che è possibile trasformare il turismo in una forza positiva, non solo per l’economia ma per
l’ambiente, per le comunità locali e per la conservazione del nostro
patrimonio culturale. Dipende da noi, come viaggiatori e operatori.
Dobbiamo cambiare il modo in cui viaggiamo, quando viaggiamo e cosa
facciamo quando viaggiamo per combattere l’overtourism e incoraggiare un turismo che sia positivo per la gente del posto, per l’ambiente e per i
viaggiatori.1 Ci crediamo davvero Per raggiungere questo obiettivo è necessario aumentare la consapevolezza sui danni creati dal turismo di
massa e mettere in atto un sistema che aiuti i turisti a viaggiare in modo più responsabile, a interagire maggiormente con la gente del posto per
esperienze più significative e personali.2 In un modello sociale Che si
basa sul contributo economico, sociale e ambientale alla vita locale,
riteniamo che sia necessario costruire un nuovo modello turistico basato sulla stagionalità estesa, sul rispetto dell’ambiente e sul sostegno delle
imprese di proprietà locale. Un modello che si basa su standard chiari sia per gli host che per i viaggiatori, affinché ci sia rispetto reciproco e
desiderio di diventare una forza positiva per il pianeta.3 Dalla parte
delle imprese locali Sostenere l’agricoltura locale, la produzione
artigianale e le tradizioni locali è fondamentale in ciò che facciamo.
Lo facciamo raccontando le loro storie in modi significativo e personale e offrendo ai viaggiatori l’opportunità di provarle in prima persona
attraverso esperienze uniche. La promozione della filiera corta ha un
impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di CO2 (e di altri gas) nell’atmosfera, riducendo così l’effetto serra.4 Aiutiamo le piccole imprese Con politiche sostenibili, evidenziando le scelte sostenibili che hanno già fatto (dall’uso di prodotti locali, al personale locale, al riciclaggio) e
dando loro obiettivi annuali per incoraggiare la sostenibilità economica, ambientale e sociale.5 Incoraggiamo il turismo lento Lentezza come
modo di esplorare, sia in termini di mobilità che in termini di
sperimentare le cose dall’interno e prendersi il tempo per comprenderle veramente. Andare in bicicletta, camminare, utilizzare veicoli non motorizzati ed ecologici sono le migliori opzioni per esplorare a livello locale; i treni e altri mezzi di trasporto pubblico a basse emissioni sono ideali per le distanze più lunghe.6 Sosteniamo le cause locali Ogni viaggiatore dovrebbe essere considerato un “locale temporaneo”, con tutti i diritti e i doveri che ne derivano. La distribuzione dei profitti derivanti dal turismo dovrebbe contribuire in modo significativo al miglioramento delle condizioni di vita dell’intera popolazione locale. Per questo destiniamo parte dei nostri ricavi ad enti e associazioni locali che sostengono attivamente le piccole imprese, l’ambiente e aiutano a preservare le tradizioni e il patrimonio culturale locale (sia materiale che immateriale).7 Incoraggiamo la collaborazione e il networking Siamo fermamente convinti che solo insieme
possiamo cambiare lo status quo. Siamo qui per aiutare le imprese
indipendenti di tutta Italia a collaborare tra loro e ad unirsi per creare progetti significativi che possano posizionare l’Italia come leader nel turismo responsabile.8 Siamo sostenitori dei viaggi accessibili Ci sono ancora troppe barriere per viaggiare. Siamo forti sostenitori del diritto alla mobilità per tutti, garantendo così l’accessibilità a persone con bisogni specifici e aiutando le imprese locali ad essere accessibili sotto tutti i punti di vista.9 Abbiamo a cuore le scelte che facciamo in termini energetici L’Italia è ricca di acqua corrente, vento che soffia e sole caldo. Queste sono le fonti su cui ci concentriamo, ma siamo sempre alla ricerca di un’innovazione tecnologica che vada nella direzione della sostenibilità ambientale. Lavoriamo con esperti nei settori che manterranno sempre noi e i nostri membri aggiornati sul modo più innovativo per essere sostenibili. Il nostro obiettivo è: energia da fonti pulite e rinnovabili in ogni ristorante, in ogni laboratorio, in ogni fabbrica, in ogni hotel… in ogni attività ricettiva coinvolta con Unexpected Italy.10 Crediamo nella tecnologia e nel suo potere di cambiare i comportamenti dei consumatori Utilizziamoa la
tecnologia e l’intelligenza artificiale per consentire agli host di rivolgersi ad un pubblico specifico durante tutto l’anno e incoraggiarli a sostenere attivamente le piccole imprese locali. Ciò aiuta a combattere
l’overtourism e ad alleviare l’impatto del turismo sulle comunità locali,
incoraggiando un rapporto più armonico e vantaggioso tra turisti e gente del posto.

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