Lo Spirito Indomabile dell’Ufficiale Italiana Adele Gesso Celebrato a Dubai

Lo Spirito Indomabile dell’Ufficiale Italiana Adele Gesso Celebrato a Dubai
Alla presenza di alti funzionari della sicurezza provenienti da oltre 110 Paesi, Adele Gesso, Vice Commissario della Polizia di Stato Italiana – Polizia Stradale, ha brillato durante la Cerimonia dei Premi del World Police Summit, tenutasi presso il Club Ufficiali della Polizia di Dubai. In quell’occasione, è stata premiata per il suo percorso straordinario e per aver superato grandi difficoltà, diventando fonte d’ispirazione e un punto di riferimento positivo per la sua comunità.
Seduta sulla sua sedia a rotelle, Gesso ha ricevuto il premio “People of Determination Excellence Award” in un momento commovente, accompagnato da lacrime di orgoglio e da una standing ovation da parte del pubblico, che ha reso omaggio a una donna capace di trasformare una tragedia in una straordinaria storia di resilienza.
Questo riconoscimento non è stato solo un onore, ma anche un tributo internazionale al coraggio e alla determinazione di una donna che ha saputo trasformare una tragedia personale in un messaggio di speranza e cambiamento. I suoi 12 anni di servizio come ispettore e 24 anni nell’amministrazione civile testimoniano la sua convinzione che la vera forza non si misura nei passi compiuti, ma nell’impatto lasciato lungo il cammino.
Un Incidente che Ha Cambiato la Vita
Il 16 settembre 1996, Gesso era in servizio sull’autostrada A6 insieme a un collega, rispondendo a una chiamata urgente per individuare un veicolo. Con lampeggianti e sirena attivati, si trovavano sulla corsia di sorpasso quando un’auto improvvisamente ha deviato nella loro corsia. Per evitare l’impatto, la loro vettura di servizio ha colpito il guardrail sinistro, perdendo il controllo fino a disintegrarsi.
L’incidente ha causato una paralisi parziale permanente a Gesso, mentre il collega ha riportato un grave trauma cranico.
All’epoca, Gesso aveva 29 anni, piena di sogni e ambizioni. L’incidente ha cambiato radicalmente la sua vita, sia personale che professionale.
«Accettare la realtà del mio infortunio e l’impossibilità di indossare di nuovo l’uniforme – la mia seconda pelle – è stato difficilissimo», ha detto Gesso. «Tornare in quell’ambiente, tra i colleghi, e continuare in una carriera che avevo scelto con passione, è stata una sfida enorme. Ho attraversato momenti duri, quando ho capito che la mia indipendenza era diventata dipendenza dagli altri».
Un Percorso di Dolore e Rinascita
Invece di chiudere un capitolo, Gesso ne ha aperto uno nuovo. Dopo anni di cure e riabilitazione, è tornata in servizio nel 1999, trasformando quella che per molti sembrava la fine in un nuovo inizio.
«Non ho scelto di restare ferita, ma ho scelto di andare avanti. Questa è stata la mia libertà», ha detto. «La mia voglia di rimanere attiva nella comunità e la passione per la mia professione mi hanno spinto a rinnovare la patente e a tornare al lavoro, guidando un’auto adattata». Ha aggiunto: «Ringrazio il mio reparto e i colleghi che hanno adattato il mio ufficio alla mia nuova condizione».
Dalla Strada all’Ispirazione
Gesso ha lasciato il servizio operativo per dedicarsi all’educazione stradale. Ha visitato scuole e università in tutta Italia, raccontando la sua storia per sensibilizzare i giovani sul rispetto delle regole stradali, parlando non in astratto ma attraverso la sua esperienza diretta.
«Il mio messaggio è che una disabilità fisica non limita la possibilità di incidere positivamente sulla società», ha spiegato.
Ha tenuto corsi di formazione per agenti presso il Centro di Formazione della Polizia di Stato a Cesena e ha preso parte a diversi progetti di educazione stradale, tra cui il progetto Icaro, oltre a numerosi convegni sulla sicurezza dei cittadini e delle forze dell’ordine.
Il Ritorno al Simbolo
Nel 2017, a Neive in provincia di Cuneo, stava per uscire per una lezione quando bussarono alla porta. Sua madre aprì, trovando alcuni agenti con una scatola avvolta in un nastro blu con il logo della Polizia. Uno di loro disse sorridendo: «Abbiamo qualcosa per la Gesso. Scusate il ritardo».
All’interno, l’uniforme ufficiale che indossava prima dell’incidente, accompagnata da una nuova versione con il suo nome, ora simbolo di ispirazione nazionale. La toccò con emozione e disse: «Non l’ho chiesta, ma è arrivata proprio quando ne avevo bisogno».
Quella volta, non tenne la lezione in abiti civili, ma indossò l’uniforme per la prima volta dopo anni. Uscì di casa non come ospite d’onore, ma come ufficiale pronta a servire in un modo diverso, attraverso la voce e l’esempio.
Un Messaggio al Mondo
«Spero che la mia esperienza possa ispirare altri», ha detto Gesso. «Credo davvero che la vita sia sempre un’opportunità straordinaria e che ci sia sempre una possibilità di rinascita. La chiave è guardare la propria condizione con nuovi occhi, ridefinendo gli obiettivi con spirito d’iniziativa, forza e impegno».
Un Riconoscimento che Racconta una Storia
Gesso ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno della Polizia di Dubai verso le persone determinate e ha ringraziato per il premio ricevuto:
«Ringrazio la Polizia di Dubai non solo per questo riconoscimento, ma per il messaggio umanitario che trasmette. Avete dimostrato che una sedia a rotelle non impedisce a nessuno di salire sul palco. Questo premio non è solo per me, ma per tutti coloro che vanno avanti nonostante le sfide».
Ha concluso: «Ricevere questo premio è una grande motivazione per continuare. Ma soprattutto è un messaggio al mondo sull’integrazione delle persone determinate nelle forze dell’ordine. È un passo importante verso una società più equa, che valorizza il potenziale di ciascuno».
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